In questa area del sé distinguiamo i ricordi, la consapevolezza, la razionalità, il controllo, le fantasie, i processi immaginativi, sogni, la struttura del tempo, il simbolico.

Rappresenta la particolare coloritura con cui la persona, sin dall’inizio della vita, percepisce il mondo. Le emozioni ci fanno scegliere, ci fanno preferire, ci fanno avvicinare o allontanare da persone ma anche da oggetti. All’interno della sfera delle emozioni distinguiamo: gli stati d’animo positivi e negativi, i sentimenti nei propri confronti, l’umore di base.

E’ costituito da tutti i sistemi ed apparati interni all’organismo: sistema respiratorio, sistema cardiocircolatorio, sistema digestivo, sistema nervoso centrale, quadro neuroendocrino, neurovegetativo, apparato immunitario, sistema delle percezioni e delle sensazioni, tono muscolare di base, termoregolazione, processi di eccitazione, processi di infiammazione.

E’ in genere conosciuta come sede del linguaggio del corpo, con le sue varie funzioni: posture, movimenti e gesti, forza, struttura e forma.

E’ un concetto che oggi sta ritornando alla sua importanza originaria. E’ la capacità di vivere in pieno le proprie potenzialità, liberare le energie immobilizzate, aprire nuovi canali di creatività, percepire la vita pienamente. Ma il benessere è anche qualcosa di più dell’utilizzare bene ciò che già esiste: è anche la possibilità di sviluppare maggiormente le proprie qualità vitali, di ampliarle, di raggiungere livelli di vita ancora più soddisfacenti.

Sono quei bisogni indispensabili per il raggiungimento del benessere, trasversali a tutto il ciclo di vita, che ciascun individuo può soddisfare con le proprie modalità.

Sono quelle esperienze concrete di vita attraverso le quali il bambino fin dalla nascita soddisfa i propri bisogni di base. Se attraversate più e più volte positivamente, vanno a costituire delle fondamenta solide sulle quali costruire tutte le successive esperienze di vita.

Sono quelle capacità adulte che ci permettono di inserirci pienamente nei vari contesti di vita. Nella pratica terapeutica funzionale non si lavora sulle situazioni, per esempio nel lavoro con l’ansia, non c’è la necessità che il paziente riattraversi con dei compiti tutti gli stimoli che scatenano preoccupazioni (il supermercato, l’aereo, la folla…), ma si lavora alla base, ovvero sui funzionamenti di fondo.

Rappresentano le varie componenti del Sè, tutte collegate tra loro, sulle quali si può lavorare terapeuticamente, per renderle più aperte e flessibili: voce, respiro, percezioni, movimenti, posture, tono muscolare, ricordi, fantasie, consapevolezza, tonalità emotive, senso di sè….

E’ un’organizzazione di Funzioni, tutte egualmente importanti, tutte circolarmente collegate e allo stesso livello.